Karma e giudizio

Come trasformo il Karma negativo?

Se io ieri ho rotto una tazza, oggi basta che mi perdono? Ma la tazza resta rotta.
Posso eventualmente imparare dall'accaduto a non rompere più tazze, non occorre che mi perdono (il che implica che mi sto giudicando come una che sbaglia, quando sappiamo perfettamente che esistono gli incidenti, gli errori, tutto serve per fare esperienza) ...
Posso anche rimediare nel presente COSTRUENDO una nuova tazza, allora si che risolvo-trasformo il karma negativo.
Colui che conosce come funziona il KARMA sa come comportarsi e come AMARE, questo essere umano è come un RE saggio, un giusto FARAONE, un amatissimo IMPERATORE!
Un re saggio tratta rispettosamente ogni DONNA come la propria madre, ricompensa le buone azioni di tutti ed è pronto a punire le cattive azioni.
Un re saggio tratta la propria amata come una vera REGINA, come la metà del proprio corpo.
Un re saggio è indifferente alle adulazioni come alle calunnie e protegge i suoi sostenitori.
Un re saggio si comporta con dignità ed onesta, cerca di unire e di aiutare.
L'amore che sorge dal bisogno dell'essere umano terreno è immaturo.
L'amore stabile e maturo sorge dal fiume dell'eternità e passa attraverso la gratitudine.
Quel amore non sarà mai spazzato via da emozioni negative, da comportamenti passeggeri, da tempo e spazio...
Quell'amore è regalità.
Steiner insegnava ad evitate di criticare gli altri, soprattutto se non siamo sicuri dei fatti, perché le parole non restano mai senza conseguenze. Se calunniate qualcuno, risvegliate il male sia in lui, sia in voi, sia in chi vi ascolta. Diffondere pettegolezzo non aiuta molto, in tale caso meglio parlare direttamente con l’interessano. Può succedere che siate obbligati a parlare negativamente di una persona che ha agito male, ma in tal caso non dimenticate di finire la vostra conversazione menzionando una delle sue qualità (deve ben averne almeno una!). E’ importante criticare l’azione e non andare mai sul personale, è buona regola dire: “tale fatto accaduto ti sta creando problemi” invece di dire: “tu hai creato problemi”.

Può succedere che siate obbligati a parlare negativamente di una persona, infatti mi è accaduto, ho scritto e dato dei consigli a quella persona, dato modi di scusarsi o di rimediare, invece nulla. Le persone nere dentro non cambiano (o meglio non cambiano quando noi vogliamo), possiamo inviare loro consigli e apprezzamenti infiniti. Se hanno scelto di stare nel buio non è nostro obbligo tirarli fuori. Ne usciranno da soli quando sono pronti.
Sottolineare i difetti di qualcuno non è mai servito a correggerlo. Inoltre, quando vi accontentate di criticare le persone senza aggiungere che hanno comunque certe qualità, aggiungete male al male, e questo non è un atteggiamento costruttivo. Se volete agire come esseri coscienti, quando sarete costretti a pronunciare parole negative, cercate di terminare con qualcosa di positivo – fosse anche solo menzionando una seconda persona che possiede le qualità di cui la prima è priva. Sì, l’essenziale è sempre terminare con qualcosa di positivo.
Se impariamo a lasciare perdere il passato scopriremo molta leggerezza.
Se restiamo leggeri ci viene facile sorridere e semplificare tutto.
Se riusciamo a semplificare ci lasceremo andare con la vita.
Coltiviamo l'abitudine di lasciarci alle spalle il passato e la vita ci
sorriderà.
Abbandoniamo i fardelli inutili, spogliamoci da paure e traumi passati. C'è la possiamo fare!
E' molto facile distaccarsi dalle cose, lasciar andare le persone e i luoghi. Ma diventare LIBERI dentro, distaccarsi veramente da giudizi, critiche e convinzioni è molto più difficile.
E' difficile quando dentro di noi esistono ancora conflitti tra la mente che cerca di aggrapparsi ad una sua identità e il cuore che desidera tuffarsi nell'amore e sperimentare gioie, piaceri e dolcezze mai provate.
E' difficile quando ancora dentro di noi il conflitto persiste e si fa vivo costantemente, la guerra è in atto per cui la persona si sentirà più che mai una “guerriera”. La guerra porta altra lotta, non puoi creare gioia andando in battaglia…
La pace mentale si può ottenere soltanto quando si riesce ad abbandonare ogni conflitto interiore, quando riusciamo ad accogliere ed accettare ciò che accade giorno per giorno. Qualsiasi cosa accade può causarci dolore così come può causarci gioia. Una persona che amiamo ci può causarci grande sofferenza e allo stesso modo può portarci immense gioie. Quando indipendentemente da ciò che fanno gli altri noi rimaniamo in osservazione e distacco saremo veramente LIBERI.
 Aggiungo che lo stesso principio vale per chi usa troppo spesso termini come “sto parlando sinceramente”, “sto dicendo la verità”, “sono un vero amico/a” “sono molto grato/a” ecc. Non è col ripetere la parola grazie che uno diventa grato, non è col ripetere la parola amore che puoi convincere che ami. Quando una cosa c’è l’hai dentro la irradi anche senza fare uso di parole ripetutamente. Evidentemente se devi ripetere come un disco rotto sempre una cosa forse è il caso di riflettere meglio e farti una piccola auto-analisi.
Gαbriєℓα Bαℓαj
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