L’operazione COVID -19 per tenere L’intera Umanità nella modalità Combatti o Fuggi

La reazione di attacco o fuga, dal inglese fight-or-flight, detta anche ipereccitazione o reazione acuta da stress, è una reazione neuronale fisiologica che si manifesta in risposta a un evento percepito come pericoloso per la propria incolumità o dei propri cari.

 

Walter Bradford Cannon afferma che gli animali reagiscono alle minacce con una scarica generale del sistema nervoso simpatico, il che prepara l'animale a combattere o a fuggire. Più specificamente, la midollare del surrene produce una cascata ormonale che determina la secrezione di catecolamine, specialmente noradrenalina e adrenalina. Anche gli ormoni estrogeno, testosterone, e cortisolo, assieme ai neurotrasmettitori dopamina e serotonina influenzano il modo in cui gli organismi reagiscono allo stress.

 

Questa reazione è riconosciuta come il primo stadio della sindrome generale di adattamento che regola le reazioni allo stress nei vertebrati ed in altri organismi.

 

Shelley Taylor ha ipotizzato anche una connotazione di genere, nel senso che la reazione di attacco o fuga sarebbe una reazione tipicamente maschile, mentre la risposta allo stress prevalentemente femminile sarebbe la tend and befriend ovvero  un comportamento attuato da alcuni animali, compresi gli umani, in risposta ad una minaccia. Si riferisce alla protezione della prole (tend) e alla ricerca di un gruppo sociale per la difesa reciproca (befriend). Nella psicologia evolutiva, questo comportamento è la tipica risposta femminile allo stress.

Se avete mai osservato qualcuno perdere il controllo in un semplice dibattito nei social, in tv, nei bar oppure nel traffico, sarete in grado di riconoscere il comportamento del fight-or-flight. Anche nel caso in cui non ci sia una situazione di vita o di morte da affrontare, il tipo di reazione del nostro corpo resta più o meno la stessa.

Quando si ritrovano in questa modalità hanno il cuore a mille, sudano, diventano rossi (aumento della pressione e circolazione del sangue), insomma si è pronti alla guerra. E di BOLLETTINI CORONAVIRUS alla Tv non mancano, come ben vediamo stanno usando i termini di guerra in maniera molto aperta e ripetuta. Questo nelle persone crea ripetuto STRESS che li porta alla tipica reazione di attacco o fuga.

C’è ovviamente una differenza tra lo stress fisico e mentale, ma la reazione istintiva del nostro corpo resta sostanzialmente simile.

Finita l’emergenza il corpo dovrebbe ritornare ad una situazione di equilibrio e calma, e recuperare le energie.

Il problema è che non lo fa. L’essere umano non ha questa capacità, mentre gli animali hanno il dono di tornare a brucare erba 5 minuti subito dopo avere fatto una corsa nella savana per salvarsi la vita, noi umani siamo diversi in quanto memorizziamo gli eventi e rimaniamo traumatizzati per delle ore, mesi e addirittura anni.

Esistono pratiche semplici che in pochi conoscono di cui parlo nei perCORSI AL FEMMINILE, pratiche che ci aiutano ad uscire da tale stato. Purtroppo i governanti degli stati non vogliono che i popoli vivano in condizioni di serenità ed è questo il motivo per cui danno alle news costantemente SOLO ED ESCLUSIVAMENTE terrore e negatività, per alimentare LA PERCEZIONE DI PERICOLO CONTINUO e per tenere le masse in ansia, stress e panico continuo, creando così individui sempre pronti all’attaccare i loro simili, intrappolati nello sistema immunitario indebolito. Quando le situazioni di stress sono molto frequenti, o la causa dello stress non è temporanea ma continuativa, si rischia di avere conseguenze stabili per il nostro corpo quali aumento della pressione, aumento di zuccheri nel sangue, e indebolimento del sistema immunitario.

Il problema quindi non è lo stress in sé, ma lo stato di angoscia o ansia continuativa a cui ci portano le diverse situazioni che generano stress. Questo è quello che è stato definito distress da Hans Seyle, l’endocrinologo fondatore delle teorie di gestione dello stress negli anni ’70. Se lo stress la fa da padrone per noi adulti, è purtroppo vero che è diventato un problema molto grave anche per le nuove generazioni. I bambini infatti sono stressati e ne risentono dallo stress degli adulti. Le imposizioni assurde da regime totalitario, i ritmi di lavoro dei genitori, le preoccupazioni finanziarie delle famiglie, il numero crescente di attività proposte ma anche semplicemente i normali conflitti degli altri. Il numero crescente di aspettative è uno dei fattori chiave: ai bambini già da piccolissimi viene richiesto molto di più. Il confronto continuo competitivo con i compagni a scuola, i troppi compiti da svolgere a casa, le attività extracurricolari, la paura di non essere all’altezza delle aspettative, sono tutte cose che aggiungono elementi nuovi di stress. 

Cosa possiamo fare quindi per permettere a noi e ai nostri figli di vivere evitando lo stress quotidiano?

 

1. ABOLIRE LA TELEVISIONE

Una delle cose più importanti è quella di SPEGNERE IL PROGRAMMATORE DELLO STRESS – SPEGNERE LA TV !!! Non solo per quanto riguarda i notiziari, ma anche per i film, cartoni animati, tutto. Perché? Per evitare di essere programmati ed ipnotizzati in quanto nei televisori di ultima generazione hanno inserito tecnologia Usa per manipolare il cervello ATTRAVERSO DEGLI STIMOLI SUBLIMINALI.

Gli stimoli subliminali, (“sotto la soglia”), contrariamente a stimoli sovraliminali o “sopra la soglia”, sono tutti gli stimoli sensoriali al di sotto della soglia assoluta della percezione cosciente di un individuo. Nel 2007, come parte della “Ipnosi, innesco subconsciente e branding” 1.400 delegati sono stati esposti al film Picnic con 30 inserti subliminali in un periodo di 90 secondi. Quando fu loro chiesto di scegliere uno dei due marchi di fantasia, Delta e Theta, l’81 per cento di essi scelse il brand suggerito dai tagli subliminali, Delta. Gli stimoli visivi possono essere velocemente flashati prima che un individuo sia in grado di elaborarli, o flashati e poi mascherati, interrompendo così il processo. Gli stimoli uditivi possono essere riprodotti al di sotto del volume udibile, analogamente mascherati da altri stimoli o registrati al contrario in un processo chiamato backmasking.

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2. VIVERE NEL FISICO E SENTIRE IL PROPRIO CORPO

Seconda cosa fondamentale imparare a riconoscere le reazioni del nostro corpo al fight-or-fligh e insegnare anche ai nostri figli a farlo, ciò implica stare nel corpo e non nel mentale.

Imparare a RESPIRARE IN MODO CORRETTO ed a ritrovare la calma. Fare sport, giochi, balli, utilizzare tecniche di rilassamento da soli o insieme ai nostri figli, respirare profondamente per 7 volte dalla pancia quando sentiamo il cuore battere in gola.

Impariamo a dire di no, impariamo a vivere senza entrare IN COMPETIZIONE CON GLI ALTRI, diminuiamo l’ansia da prestazione, evitiamo la corsa del chi è il più bravo o bello, chi fa di più! Per mia figlia di 10 anni ho scelto soltanto un’unica attività alla settimana, un’ora di musica. Non è veramente necessario che lei faccia un’attività ogni giorno della settimana, non è utile portarla a fare piscina, karatè, danza e altro. Non è nemmeno necessario organizzare ogni week-end con gli amici! Non è veramente necessario avere troppi impegni del calendario! Impariamo a dire NO e a creare spazio libero per noi stessi e per i nostri figli. I figli si devono anche annoiare, in tali momenti creano. E anche noi adulti!

Impariamo a rendere i momenti trascorsi insieme a loro, dei momenti di altissima qualità. Impariamo semplicemente a fare una passeggiata insieme a loro, a stare con loro, a non fare nulla, seduti in silenzio accanto a loro che fanno qualcosa, o dedichiamogli un po’ di tempo ad osservarli, a guardarli giocare, a mostrarci le cose di cui sono orgogliosi.

E abbracciamoci. Tutti, padri, madri, figli, nonni, amici, usiamo il contatto fisico come calmante naturale. Abbracciarsi aiuta a ridurre lo stress e si vive più a lungo, alla faccia dei distanziamenti e delle regole assurde imposte dal regime che ci vuole schiavi deboli e ammalati.

– Gαbriєℓα Bαℓαj


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