DEA d'ORO ...a seno nudo

© Gαbriєℓα Bαℓαj. 2017


Ho creato questo libro per condividere con voi le mie scoperte tratte dagli insegnamenti di coloro che nel mio cammino in questa vita ho attirato e dai quali ho imparato molto; lo dedico a chiunque: donne, uomini, cristiani, musulmani, buddhisti, ebrei, induisti ecc; lo dedico alle anime nelle quali risplende la stessa pura fiamma divina; lo dedico all’ Intera Umanità; grazie.



PREFAZIONE 
Sono molto contenta di scrivere la prefazione a questo libro per due motivi, il primo perché Gabriela Balaj è una persona a me molto cara che ho incontrato in un periodo difficile della mia vita e le sue competenze mi hanno aiutato a migliorare la mia situazione e trasformato alcune parti di me.
Il secondo motivo è perché l’argomento di questo libro mi coinvolge molto e ho notato che più degli altri suoi libri, in questo esce fuori la sua missione che è aiutare le persone a trovare radicamento nell’amore.
L’amore, la parola più bella che possa esistere che deriva dal latino a-mors, senza morte, quindi qualcosa che non ha mai fine o meglio infinita. Scrivere un libro sulle donne, incoraggiandole a scoprire la dea d’oro che c’è all’interno di ognuna di noi è il miglior modo per incoraggiare le donne a risvegliarsi ad amare se stesse, perché quando amiamo noi stesse, è facile amare gli altri ed è facile per gli altri amarci e questo migliora i nostri rapporti, la nostra salute, le condizioni lavorative ed economiche.
Per quanto mi riguarda, vista anche la professione e missione che svolgo, incontro tante donne che non hanno idea della magia e potere che hanno dentro e questo libro è in grado di risvegliare nelle donne autostima, amore per se stesse, auto-apprezzamento, renderle consapevoli di avere un posto importante nella società e sprigionare il proprio potere.
Questo libro è anche per gli uomini perché permettere che le donne si rafforzino che è la cosa migliore che serve a questo pianeta, perché quando le donne vengono represse tutti perdono, quando le donne esprimono il loro massimo potenziale tutti vinciamo.
La condizione femminile ha subito radicali cambiamenti ed è quindi venuto il momento che le donne svolgano un ruolo da protagoniste riscoprendo il loro valore immenso e assumendo un ruolo più attivo per affermare pienamente se stesse convincendosi che un loro maggiore coinvolgimento e una presa di consapevolezza totale porterà ad una trasformazione positiva della società intera, con la prospettiva futura che donne risvegliate e consapevoli si uniscono perché quando ciò accade le montagne si smuovono e il mondo diventa un posto migliore in cui vivere.
Ti auguro buona lettura e buona consapevolezza del tuo potere interiore.
Coach Counselor Trainer


RELAZIONE NUTRIENTE
A cura di Michela Russo

Coach, Counselor relazionale sistemico transazionale
Reiki Master

Ideatrice del progetto “IlGrembo” percorso fertilita’

Quando Gabriela mi ha invitato a scrivere qualcosa in riferimento a questo libro, ho accettato con gioia l’opportunità offertami. Non e’ semplice parlare di argomenti come la sessualità, dove condizionamenti socio-culturali hanno forgiato tabu’ e per il quale per negli ultimi anni il corpo della donna è stato ed è strumentalizzato, reprimendo il potenziale del femminile, agendo sotto tutti gli aspetti ed in particolare nella profondità  dell' inconscio; così come all’uomo e’ stato privato del proprio maschile nel corso degli anni. In ogni uomo e donna vi è sia una parte maschile che femminile, e quando questi elementi non sono in armonia sorgono problemi in noi stessi e nella relazione di coppia e con gli altri. Portare alla luce il femminile che c’ è in ognuno è  un grande contributo per equilibrare il maschile e femminile nel vivere l’amore incondizionato, nell’unione del matrimonio sacro.
Pertanto voglio brevemente parlare di un qualcosa che ci tocca molto da vicino: le relazioni, in particolare della relazione nutriente.  Nella mia esperienza di vita e con il lavoro di Counseling e Coaching ho avuto modo di interfacciarmi con persone infelici della relazione con l’altro. Sono sempre più numerose le persone che mi fanno richiesta di consulenza sulla relazione di coppia, deluse nell’ aspettative, ferite,unite a sentimenti di disperazione, inadeguatezza, solitudine, inutilità, mancanza di speranza, sommerse nell’ennesimo schema ripetitivo dello stare insieme con difficoltà nel mantenere equilibrio e armonia, e secondo ultime ricerche (Doron, Derby, Szepsenwol )sfociando a volte nel  “DOC da relazione”, tormentandosi costantemente sulla relazione amorosa. Proiettate sull’altro, a dare la colpa all’altro oppure a darsi colpa per aver sbagliato, senza però guardarsi all’interno. Alla semplice domanda ti Ami, si ha difficoltà a rispondere si.. Essenziale è amare se stessi, come cita Oscar Wilde: Amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta la vita. Un concetto semplice di Amore. Amarsi vuol dire accettarsi, per come si è senza se, e senza ma, senza giudicarsi.
Mi osservo e vedo una donna che ha sempre cercato, correndo, di “sistemare” le cose al di fuori di se, di far contenti gli altri, sul lavoro, vivendo una vita molto  impegnativa  pur di appagare le aspettative altrui. Ero sempre alla ricerca di un qualcosa. Sempre a voler aiutare gli altri, iniziando dei percorsi di sviluppo personale ho avuto  chiarezza ed imparato presto che la prima persona da aiutare ero io. L’altro costituiva una parte di me. Un ottimo esempio ci viene dalle norme di sicurezza in aereo: indossare la maschera dell’ossigeno prima di metterla sugli altri, anche se bambino. Quindi aiutare prima se stesso consente poi di poter avere “energie” necessarie per poter “soccorrere” l’altro. Ho compreso che la parola chiave e’ autoconnessione. Pertanto fino a quando non avrei avuto la connessione con me stessa ciò non sarebbe successo.  Se non si è connessi emotivamente e disponibili con se stessi, non lo si può essere con gli altri. Non possiamo volere dagli altri ciò che non abbiamo dentro di noi.  Cosa significa Relazione e Nutrire? (segue nel libro)


DAL FEMMINILE AL SACRO EQUILIBRIO 
a cura di Francesca Ceniti - free spirit 
  

Mi si propone di scrivere del Femminile e della sua Sacralità e a farlo è una Donna come Gabriela, a cui sono legata da un affetto e una stima che, inizialmente, mi hanno quasi inibita, data la profondità e la complessità dell’argomento.
Tanto si parla, negli ultimi anni, di questo “femminino sacro” e, se c’è una cosa che il romanzo - best seller di Dan Brown, “Il Codice Da Vinci”, ha avuto il merito di portare alla luce, è proprio la necessità di trattare alcuni temi taciuti ai più e privilegio di alcune élite esoteriche. L’interesse che argomenti come il Femminile Divino, Maria Maddalena e Potere della Donna hanno suscitato in milioni di persone, seppure attraverso una storia che, per molti versi, resta frutto di un abile ingegno narrativo, è indice dello scatto evolutivo che, dal femminismo degli anni scorsi, ci riporta all’esigenza di un bilanciamento tra Maschile e Femminile.
È così che dall’ismo, necessario in una precisa contingenza storica per la conquista di diritti repressi e compressi, si arriva all’origine, all’aggettivo puro, lavato delle sozzure, che diviene esso stesso sostantivo: Femminile. Se il femminismo grida e conquista, il Femminile espira e canta versi sacri di infinita bellezza.
Ed è in questo senso che mi appresto ad approfondire un tema così ampio e su cui molto si è già detto e si dirà, non già nell’esaltazione di una parte a discapito dell’altra, ma nell’ottica di un Equilibrio tra i due Archetipi, che l’Era in cui siamo incarnati ci chiede, adesso più che mai, di considerare.

Se l’Equilibrio è la Chiave – potremmo chiederci – perché tutta questa urgenza di discorrere del Femminile Sacro e non del Maschile Sacro? La risposta, come sempre, è sotto i nostri occhi, quindi anche nella nostra mente, poiché ciò che noi siamo influenza concretamente la realtà dell’insieme, chiamato collettività.
Se ci guardiamo intorno, possiamo ancora notare come la società risenta dell’influenza di secoli e secoli di maschilismo e, se questo ismo è sbagliato, come tutti gli eccessi con il medesimo suffisso, la constatazione di questa influenza ci porta ad un’altra ben più grave: la nostra società ha ancora l’influenza, dunque è… ancora malata. E ad essere ancora influenzati sono sia gli uomini che le donne, entrambi portatori sani di femminile.
È per questo che, discorrendo di Femminile, andiamo in realtà a comprendere la totalità degli esseri umani, che l’eccesso di energia maschile ha deviato dal proprio enorme potenziale e dal corretto uso del gioiello più prezioso di cui siamo tutti, indistintamente e gratuitamente, dotati: la Mente.
Ma procediamo con ordine.
Il nostro cervello è diviso in emisfero sinistro ed emisfero destro, detti emisfero maschile ed emisfero femminile, a causa delle diverse funzioni a cui sono preposti. Mentre l’emisfero sinistro, il maschile, è infatti la sede dei pensieri, della razionalità, della logica volta all’analisi e all’azione, l’emisfero destro, il femminile, è il luogo dell’emozione, dell’intuito, dell’ascolto, dell’accoglienza e della creatività.
Come esseri umani, saremmo capaci di utilizzare a 360° entrambi gli emisferi, restando chiaro che alcuni di noi sono più indirizzati all’uso di uno rispetto all’altro: è in questo modo che un ingegnere è diverso da un artista, a voler portare un semplice esempio. Ma, al di là delle singole inclinazioni di ognuno, vi è un elemento preponderante che va ad inserirsi, consapevolmente, nello sviluppo dell’individuo:
LA SOCIET
À.
Una società maschilista è quella che fa della razionalità e della logica il suo punto di forza, a discapito dell’emozione e della creatività; ti plasma sin da quando sei un bambino a pensare in un certo modo, ti inquadra e ti analizza per poterti collocare all’interno del sistema, così che tu produca frutto, così che tu abbia possibilmente una famiglia, specchio di questo modello distorto di essere umano, e lavori senza sosta per dimostrare di essere qualcuno, di valere. Il valore dell’individuo, in una società maschilista, è essere un uomo che pensa e produce e, per le donne, essere il più possibile come un uomo che pensa e produce, senza però godere degli stessi meriti. Ho sentito parlare di “virilità della donna”, qualche anno fa, come se fosse un traguardo da raggiungere, per la donna, dover diventare simile all’uomo, anziché la migliore espressione di se stessa.
Che cosa è accaduto?
È accaduta, nel corso dei secoli e con sapiente premeditazione, una lenta ed efficace operazione di controllo della nostra mente, una vera e propria violenza perpetrata sugli esseri umani, al fine di renderli inconsapevoli del proprio potere e schiavi sorridenti di controllori altrettanto sorridenti.
L’esaltazione dell’uomo “macho”, che non deve chiedere mai, che non deve provare emozioni, che tratta la SUA donna come tratta la SUA automobile, che può avere mille avventure perché è uomo e, se non le ha, deve sentirsi in difetto; l’idea del sovrano circondato da cortigiane che lo fanno sentire virile e che si procura una brava e degna moglie al solo fine della sicurezza affettiva e della riproduzione; che torna a casa dopo aver lavorato come un mulo e guarda la tv o gioca alla play station, preferendole all’intimità nel suo significato completo, è un’idea che, tolta la tv e tolta la play station, non è di oggi e stenta ancora a sradicarsi dalla coscienza collettiva. Scriveva a proposito della donna Marie de Gournay:
“Un sesso a cui, come sola felicità, come uniche e sovrane virtù, si lasciano l’ignoranza, la servitù e la facoltà di passare per stupido, se questo gioco gli piace” (Grief des dames – 1626).
Questo è stato il ruolo delle donne per secoli, in cui le regine e le amanti si ritagliavano un proprio spazio con ogni mezzo lecito e illecito: le donne agivano nell’ombra, che fossero streghe antesignane delle odierne farmaciste o nobildonne vezzose alla corte dei sovrani europei. Le cosiddette “arti femminili” sono divenute sinonimo di inganno, perché tale era l’uso dell’emisfero destro: l’intuito naturale si capovolgeva in malizia; l’ascolto in macchinazione; l’emozione in un’arma per ottenere privilegi; la creatività in vanità sfrenata.
È mio parere che, ancora oggi, sia questa l’idea di femminile depositata nell’inconscio collettivo, come un’incrostazione: l’idea che il femminile sia qualcosa che inganna e, come tale, debba essere tenuto a bada. Nonostante molti diritti siano stati riconosciuti, l’espressione che si sente dire troppo spesso è “avete voluto la parità?”, quasi come fosse stata una concessione non dovuta, un regalo da parte della magnificenza dell’uomo. E che si dica per gioco fa meno differenza di quanto si pensi, poiché il linguaggio è sempre lo specchio di ciò che siamo, anche senza che ce ne rendiamo conto.
La colpa – ma mi piace di più il termine Responsabilità – non è neanche dell’uomo, che ad oggi è come spiazzato da questo squilibrio mentale che non sa come gestire. L’uomo stesso è in preda a una vera e propria guerra degli opposti che, da un lato, valorizza ciò che tutti si aspettano da lui e, dall’altro, riceve gli “attacchi” continui di emozioni represse, che chiedono di essere ascoltate e gli si ritorcono indietro come un boomerang.
Che nessuno si offenda, se utilizzo il termine “squilibrio mentale”, perché, di fatti, credo non ve ne sia altro più appropriato. E faremo uso del nostro emisfero sinistro per analizzare e capire cosa accade… con un pizzico di creatività “destra” che, in questi casi, non sbaglia mai.

Squilibrio nel cervello femminile
:
L’emisfero destro risente di un uso distorto che si è protratto nei secoli. Ancora ci sono donne che preferiscono la macchinazione, la malizia, la vanità; anziché l’emozione, l’intuito, l’ascolto e la creatività. Utilizzano l’emisfero destro come una protezione, per accaparrarsi la preda, tenerla legata a sé, incantarla e, la maggior parte delle volte, farsi portare all’altare. L’uso corretto dell’emisfero femminile e la pulizia delle emozioni risulta inutile, vano e fa sentire deboli, poiché la società stessa le rifiuta e le marchia come deboli.
L’emisfero sinistro, che dovrebbe concretizzare e razionalizzare l’intuito e l’emozione, si distorce e diviene una caricatura di quello dell’uomo: serve per partecipare alla corsa sfrenata verso il successo sociale, a farla sentire forte sul lavoro, in cui agirà come l’uomo che dovrebbe essere e non è e a vincere la competizione con gli uomini e con le donne che la ostacolano, senza scrupoli. Eventualmente, anche a fare la mamma in carriera, perché un figlio, suggeriva l’emisfero destro, potrebbe farci restare uniti, e o sei tutto o non vali niente. FRASE: Ora mi faccio un selfie in costume e ci metto sotto una frase romantica, così dimostro di essere sexy e profonda.

Squilibrio nel cervello maschile:
L’emisfero destro… l’emisfero destro? E che cos’è? Emozioni, sentimenti, ascolto, empatia… ma mi avete scambiato per una femminuccia? Io tra l’altro non piango mai. Ho pianto solo quando è morta mia madre, ma solo un po’. L’intuito mi fa capire se mi vuoi manipolare, i tuoi sentimenti mi confondono; se ti vuoi sistemare hai capito male. Se le mostro i miei sentimenti divento debole. Donne come mia madre non ne fanno più. Meglio? Peggio? Sono confuso.
Emisfero sinistro: studio, lavoro, corro più veloce, devo produrre e non fermarmi, altrimenti mi rubano il posto, altrimenti la mia donna mi considera un perdente; ma questa chi è? Vuole diventare direttore generale? Una troia. Devo comprare la macchina nuova e farmi il mutuo per la casa, andare in palestra a farmi la tartaruga e domani ho la lampada. Mi faccio le sopracciglia e la ceretta al petto.
FRASE: Perché io valgo solo così e i miei selfie su Facebook ne sono testimoni.

Il Teatrino degli orrori! Ho volutamente esagerato, per suscitare una risata amara che la dice lunga su quello che avviene, quando maschile e femminile agiscono separatamente e in conflitto, difendendosi l’uno dall’altro, in una guerra fredda che genera malessere psichico e fisico. I Maestri ci insegnano che il corpo è specchio della mente e quelli, fra noi, che hanno compreso questa antica e semplice verità, sono anche consapevoli che i disturbi di cui soffriamo hanno il più delle volte un’origine psicologica. Se la mente funziona bene, anche il corpo ne risente, perché pensieri ed emozioni in armonia producono reazioni biochimiche positive all’interno del nostro corpo. Ogni cellula recepisce queste informazioni e le trasmette alle altre cellule, favorendo, nel tempo, la buona salute.

Ma c’è di più. In una società insana, in cui la competizione fra uomo e uomo, fra donna e donna e fra uomo e donna diviene il fine ultimo atto al controllo (il famoso divide et impera vi dice qualcosa?), il mezzo attraverso cui si giunge a questo fine è racchiuso in una sola parola:

SESSO
.

Non è assolutamente vero che parlare di sesso sia sconveniente: oggi c’è una necessità da cui non si può prescindere. Oggi si deve parlare di sesso, poiché tutto ciò che riguarda l’Equilibrio, il concetto di Sacro, la Donna e l’Energia Vitale stessa riguarda il sesso. Lo sanno bene i capi, quelli politici e religiosi; lo sanno anche i vertici del marketing. Ed è arrivato il momento che lo sappiamo anche noi.

L’Energia più potente, l’Energia Creativa per eccellenza, è quella che scaturisce dall’unione sacra tra Energia Maschile ed Energia Femminile: con l’atto sessuale, noi torniamo di fatto ad essere una sola carne e un solo spirito. Le antiche scuole tantriche, più che essere un manuale di posizioni fantasiose da imparare e riproporre poi col proprio partner, erano delle vere e proprie scuole esoteriche di conoscenza del proprio corpo visibile e di quello invisibile. Il termine Tantra viene dal sanscrito e significa, appunto, Liberazione (Tra) Estesa (Tan). Noi non siamo un corpo con uno spirito dentro, siamo al contrario uno spirito eterno che vive temporaneamente in un corpo fisico e, senza la conoscenza del nostro corpo eterico come di quello fisico, diventiamo automaticamente ignari dell’enorme potenziale che abbiamo.
È come se affidassimo ad un bambino le chiavi per guidare una Ferrari: sfascerebbe la carrozzeria, brucerebbe il motore e rischierebbe la vita. Noi siamo attualmente, per la maggior parte, come quel bambino.
Abbiamo smarrito la conoscenza del nostro corpo, nel quale ci sentiamo quasi intrappolati, perché ci è stato insegnato che il corpo è qualcosa di impuro, qualcosa da temere… il contatto fisico stesso è perlopiù assente, nelle nostre interazioni sociali, a partire da un semplice abbraccio: tutto ciò che riguarda la fisicità è stato sporcato e i responsabili di questo imbroglio sono proprio coloro che si pongono come guide delle anime incarnate: le religioni.
Il sesso è il mezzo ancestrale attraverso cui l’uomo è stato messo in catene. Da sacra energia creatrice, espressione di quella che in Oriente è detta Kundalini, la Forza Vitale, è divenuto il bastone con cui controllare le proprie pecorelle, perché entrino ordinatamente nel recinto; la carota è la promessa della felicità. Non adesso, dopo. Nel regno del “loro” dio. E capirete bene che, quando ottieni il controllo sulla Forza Vitale, che è l’energia che anima un corpo dal primo all’ultimo giorno in cui lo occupa, stai controllando l’intera esistenza di un essere umano. Se sporchi il sesso e lo limiti ad un atto meramente riproduttivo, forte di quel “crescete e moltiplicatevi” pronunciato amorevolmente da Jahweh; se lo insozzi di sensi di colpa, di inibizioni e proibizioni, rendendo la cosa più naturale come qualcosa contro natura e contro Dio, allora hai in pugno la vita di un uomo e di una donna… allora sì, puoi dire di essere “dio in terra”! La donna dovrà rassomigliare ad un’unica figura accettata e poco pericolosa: la Vergine Maria, emblema di castità, remissività, silenzio, accettazione. Non è un caso che tutto ciò che riguarda Maria Maddalena, sacerdotessa e sposa di Cristo, sia stato volutamente cancellato o confuso con altre figure; confusione che, da portatrice sana di energia femminile, in mistica unione con l’energia maschile di Gesù, l’ha ridotta a prostituta e penitente. Una che prima fornicava qua e là, un’indemoniata redenta dalla potenza dell’Uomo.
“Non Fornicare”.
Uno dei Comandamenti che Jahweh consegnò a Mosè sul Monte Sinai riguardava questo fantomatico “Non Fornicare”, “Non commettere atti impuri”. Mi preme analizzarlo, in quanto alcuni signori ne hanno fatto una sorta di “Non masturbarti, perché diventi cieco e Dio ti guarda”. Ecco come si instilla il senso di colpa nei ragazzini in tenera età, naturalmente portati alla conoscenza del proprio corpo e alla scoperta graduale del piacere. Ecco come inserire un potente lucchetto alla nostra naturale predisposizione a GODERE: IL SENSO DI COLPA (che, non a caso, è il “lato oscuro” del secondo chakra, quello legato alla sessualità!).
Perché i capi religiosi proibiscono ai loro fedeli di accarezzare il proprio corpo, appropriandosene implicitamente e illecitamente, in un sequestro di persona che va avanti da secoli? Perché l’intrusione in una sfera così privata e personale, come quella del rapporto con il proprio corpo? Perché, successivamente, l’energia sessuale, anziché essere utilizzata per Creare la propria vita in modo Meraviglioso e GODERE al massimo del proprio Potenziale, dovrà essere intrappolata nel fine ultimo della riproduzione di giovani virgulti da inserire nel recinto, nati da rapporti sessuali spesso meccanici e privi di consapevolezza, in cui la donna si vergogna e non gode (una volta restava vestita e teneva in mano un rosario) e l’uomo, carico della responsabilità di dover procreare l’erede, di dover dimostrare di essere maschio e possederla, eiaculerà dopo qualche minuto di lotta e si stenderà a fianco a fumare una sigaretta. Poi cercherà conforto in altro, appositamente creato per distorcere la sua mente e la sua energia sessuale: prostituzione, pornografia, competizione sportiva, gioco d’azzardo. Missione compiuta. La “guerra dei sessi” è cominciata secoli fa e la notizia è che a vincere non sono gli uomini, né le donne. Entrambi perdono e perdono qualcosa di molto, molto prezioso: la consapevolezza di Essere Potenziale Illimitato. Noi siamo Energia, emettiamo fotoni e ci scambiamo informazioni; alcune macchine, perfino, riescono a vedere questi fotoni e, dove non arriva la macchina, arriva l’uomo risvegliato: un vero chiaroveggente Vede l’aura, il corpo eterico che circonda quello fisico e visibile coi 5 sensi. Ed è questo il punto: l’intimità tra due esseri umani è un amplificatore energetico: ci si scambia energia, si intrecciano le aure e ci si trasmettono informazioni, anche quelle che a voce non abbiamo comunicato. Accade dunque che i nostri sensi di colpa, le nostre paure, frustrazioni, inibizioni; le nostre falsità e, quindi, le nostre distorsioni, si intreccino con quelle del partner con cui ci uniamo sessualmente e che l’atto sessuale sia una cassa amplificatrice, del meglio così come del peggio. Bisognerebbe scegliere attentamente i propri partner e fare sesso aprendo sia le gambe che il cuore, che la mente: questo è fare l’Amore. Fare sesso con la mente pulita e con il cuore aperto, in modo da scambiare con l’altro/a pensieri ed emozioni positivi e creare una terza energia, quella derivante dall’unione delle due polarità, che è una delle Forze più potenti che esistano: Maschile e Femminile che diventano Uno.
È l’energia creatrice, divina! Nell’orgasmo, che è il culmine di questa unione fisica e spirituale, vi è l’estasi divina del tornare Uno! Il Maestro Giorgio Cerquetti consiglia di diventare Amici del proprio partner, finché dura l’unione, di essere Chiari nelle intenzioni, e ricorda uno degli insegnamenti tantrici basilari, che è: SE AMI QUALCUNO, LASCIALO ANDARE. SE AMI TE STESSO, LASCIATI ANDARE. IO AMO LA VITA, IO AMO L’AMORE, IO STO BENE CON ME STESSO, DA SOLO E IN COMPAGNIA; poiché il Tantra comincia sempre dall’Amore per noi stessi e dal consentire a noi stessi di Amarci. “IO E TE INSIEME. ENERGIA INSIEME”, sono alcune delle parole che dovrebbero pronunciarsi reciprocamente gli Amanti che, nell’atto sessuale, incarnano le energie di Shiva e Shakti descritte dai Veda: Sacro Maschile e Sacro Femminile. YONI E LINGAM. CALICE E LAMA. YIN E YANG. INSIEME.
“Non Fornicare” e “Non commettere atti impuri” è un’indicazione precisa verso la via dell’Unione Sacra tra due esseri, tra due polarità, è una Legge Divina che indica agli uomini come essere Uno.
In tal modo, il sesso occasionale fatto senza consapevolezza, il soffermarsi su pensieri, emozioni e atti violenti, in cui il sesso diventa un modo per prevaricare e/o soddisfare l’istinto animale e seguire soltanto la via del piacere fisico, tralasciando le conseguenze che ne derivano sul piano eterico (che, a loro volta, si ripercuotono poi sul corpo fisico, che le somatizza), diventa un “atto impuro” nei confronti del proprio corpo e nei confronti di Dio, in quanto allontana l’uomo dalla propria connessione con il divino. Questo è quello che accadeva ai tempi di Mosè, quando gli adoratori del vitello d’oro e dei vari idoli pagani si lasciavano andare alla via della fornicazione e degli atti impuri che, purtroppo, comprendevano anche il sacrificio di vite umane, spesso di bambini e di donne. Erano queste le due vie; sono sempre state queste le due vie. E l’atto di confondere l’una con l’altra e di farlo consapevolmente, pone questi “dottori del tempio” in una posizione oggi più che mai Vecchia, stantia, ambigua e molto poco “divina”.
Il SESSO LIBERO viene, da un lato, condannato come peccaminoso, dall’altro esaltato con ogni mezzo (su tutti il marketing), così che si distorce in desiderio morboso, in perversione, che incatena l’Energia Vitale. L’uomo crede di ribellarsi al “dogma” cercando il sesso libero, senza comprendere la trappola sottile messa in atto per incastrarlo, senza comprendere che il sesso, da falsamente libero, deve essere finalmente LIBERATO.

(segue nel libro

R€SPIRO. Senza Mutande e Reggiseno 

Sono una donna felice,
come lo dovrebbe essere
qualunque donna
al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti,
e cicatrici charmantes.
Non ho più illusioni sulla nobiltà
delle persone,
e per questo so apprezzare
la loro inestimabile arte
di convivere con le proprie
imperfezioni.
Sono clemente,
alla fine,
con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare,
ripromettendomi di farlo
negli eccessi e nelle sciocchezze...
- Alessandro Baricco
"Non dormite col reggiseno! "
Le donne che intendono evitare il cancro al seno dovrebbero indossare un reggiseno per il periodo di tempo più limitato possibile – di sicuro per meno di 12 ore al giorno. Quasi l’80% di chi indossa il reggiseno e soffre di noduli, cisti e indolenzimento vede quei sintomi svanire, "entro un mese dopo essersi liberate del reggiseno." 
Rinunciare almeno durante l’orario notturno all’ utilizzo del reggiseno e delle mutande è una scelta azzeccata per diversi motivi di salute:
1.   Uno studio francese ha dimostrato che indossare il reggiseno non è un ottima scelta; si indeboliscono di fatto i muscoli del seno e si ottiene un effetto innaturale e brutto del seno
2.   Sia il reggiseno che le mutande impediscono al sangue di scorrere correttamente quindi la zona si comprime e non viene nutrita
3.   Non indossando questi capi si ha una vera sensazione di confort e libertà
4.   Si avrà una qualità migliore del sonno
5.   Si eviterà l’accumulo di sporcizia e sudore in quelle zone e la pelle avrà soltanto benefici
6.   Togliere le mutande aiuta la donna a sentirsi più sicura di se stessa, più sensuale e connessa con l’energia sacra e nutriente di Madre Terra
7.   Lasciando liberi i seni la muscolatura del petto sarà stimolata e i seni acquisteranno una bellissima forma naturale
Respiro senza mutande, senza reggiseno usando il potere curativo della Gonna
Le donne sono state troppo abituate alla falsa idea di comodità legata all'indossare intimo di lusso e pantaloni. Quello che non ci hanno detto è che come questi capi invece tolgono la comodità e ci fanno abituare a stare “strette, scomode e compresse” mentre viene tagliato il flusso energetico di connessione con la Terra; Quando ci mettiamo intimo, collant, abiti e scarpe di materiali sintetici in verità ci isoliamo, ci sconnettiamo dalla natura, possiamo considerare che il flusso energetico proveniente da terra viene proprio eliminato. Dobbiamo riprendere il nostro potere femminile partendo proprio dalla gonna, dall’ abituarci a portare gonne e abiti in materiali naturali, dall’eliminare i capi sintetici e dal camminare spesso scalzi. Vanno bene gli abiti e intimo in cottone, lino, seta, larghi , leggeri e comodi.
La gonna crea una specie di tubo che permette ai genitali di respirare, in questo modo il primo chakra è libero per connettersi e ricaricarsi con l'energia sacra e nutriente di Madre Terra, si attiva l'energia sessuale e automaticamente ci sentiamo più radicate, più sensuali e più potenti.
Si è creduto, per secoli, che i genitali femminili avessero poteri magici: una donna che esponeva deliberatamente la propria vulva nuda aveva il potere di prevenire le sventure, tenere lontani gli spiriti maligni o gli eventi atmosferici, terrorizzare le belve feroci o i nemici, e perfino le divinità. In realtà questo dipende dal fatto che la donna era nel suo potere ed era connessa al tutto.
Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) scrive nella “Naturalis historia” che alla vista di una donna nuda la grandine, le trombe d’aria e i fulmini cessano di imperversare. In uno scritto sulle virtù delle donne (Mulierum virtutes), Plutarco (II secolo d.C.) narra di un gruppo di donne che sollevando tutte insieme le loro vesti cambiarono gli esiti di una guerra.
Prima ancora, nelle feste contadine, l’esibizione dei genitali femminili favoriva la fertilità, stimolando la crescita delle piante. Nell’antico Egitto, le donne mostravano il pube davanti ai loro campi, per scacciare gli spiriti maligni e rendere più abbondante il raccolto. Lo testimonia lo storico greco Erodoto (5° secolo a.C.) descrivendo le feste in onore della dea gatta Bubasti: le donne stanno in piedi sulla barca e si sollevano le vesti esponendo i loro genitali e gridando scherniscono le donne delle altre città. Lo stesso avveniva nelle antiche feste di fertilità in onore di Demetra, la madre terra.
segue nel libro DEA D'ORO di Gabriela Balaj ...
Titolo DEA d'ORO
sottotitolo A SENO NUDO 
codice isbn 979-12-200-2147-0 
Costo euro 20
pagine 292
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